Lo in Bielorussia, Maggio 2006.
Indietro
Sveglia ore 400, tragedia! Purtroppo l'aereo parte presto e malpensa
e' lontana... La casa di pavia viene lasciata in uno stato pietoso e i
genitori di Lu, che verranno durante l'assenza di Lo, penseranno
sicuramente che lui e' un barbone!! Del resto la settimana e' stata
pesantissima al punto che Lo, rintronatissimo, deve ancora finire gli
slides per il suo talk! Si da' da fare in bus (1 slide) e a malpensa
(2 slides). Un'ultima telefonata a miss telavevodetto-Lu che si fa
promettere che al prossimo talk i lucidi saranno pronti un mese prima.
Il naso di Lo si allunga a vista d'occhio, ma Lu non lo sa! A varsavia
Lo incontra Konrad, un polacco molto simpatico che ha passato un
periodo a Pavia parecchi anni fa. Discorrono amabilmente, ma niente
slides! L'aereoporto e' caotico e affollatissimo, ma in breve si
parte. Al confronto l'aereoporto minsk-2 e' efficientissimo, del
resto ci vuole poco: e' enorme (cattedrale nel deserto), pieno di
addetti per qualunque cosa, ma ci saranno 5 voli giornalieri! Fanno un
po' di tristezza tutti gli ilushin e i tupolev che arrugginiscono a
bordo pista. Il controllo passaporti scorre via rapido, ma bisogna
comperare un'assicurazione sanitaria obbligatoria: nelle clausole e'
messo ben in evidenza che l'assicurazione non copre incidenti nucleari
o eventi politici! Speriamo bene... Fa quasi tenerezza vedere
l'elenco dei paesi i cui cittadini non hanno bisogno di visto per
entrare in bielorussia. Nord corea, cuba, cambogia e qualche
improbabile nazione africana: un anacronistico catalogo di paesi
ancorati ad un sistema politico in rapida estinzione, ma ciononostante
ancora convinti. Fuori dall'aereoporto ci aspetta un bus scassatissimo
dell'accademia delle scienze della "res-pubblica bielorussa". Come
nelle precedenti visite, l'alfabeto e' all'inizio totalmente
misterioso, ma acquista significato poco a poco e nel giro di 3-4
giorni si riesce a decifrare una buona percentuale delle
parole.. L'autobus ci porta in citta' che dista ben 40Km. L'aereoporto
e' in mezzo al nulla e non si capisce proprio una tale
scelta.. L'albergo e' (purtroppo) lo stesso della precedente edizione
della conferenza. Un grigissimo palazzone di 22 piani piuttosto
squallido, anche se stavolta e' stato riverniciato! Almeno e'
circondato dal verde e dalla cima si vede un bellissimo panorama: la
citta', contrariamente alle aspettative, e' molto colorata con murales
propagandistici sui muri ed e' piena di verde, parchi, laghetti e
enormi boulevards. Si vede che lo spazio qui non manca!! Del resto
siamo in una pianura sconfinata di un paese poco popolato e senza
proprieta' privata. Il clima e' da pianura: le nuvole si vedono
arrivare da lontano e, quando piove, si sa che bastera' aspettare
pochi minuti per avere il sole... Per fortuna, sotuttoio-Lu aveva
consigliato a Lo di portarsi la giacca, altrimenti guai!! La
conferenza e' gia' iniziata e si rivelera' molto interessante.
Nonostante il posto disagevole, gli speakers vengono volentieri. Dopo
i primi talks, c'e' la reception dinner al 22simo piano. Nonostante la
fame, e' difficile trovare qualcosa di commestibile, ma per fortuna il
pane e' buono... Non mancano comunque gli alcolici e i superalcolici,
e fa piacere salutare personaggi che non si vedevano da tempo... La
discussione politica non e' piu' tabu' con i bielorussi come lo era
nelle precedenti edizioni e a piu' riprese si sbottonano lamentando la
scarsa liberta'. Nonostante questo, l'impressione molto superficiale,
ricevuta dalla rapida visita di pochi giorni, e' che non se la passano
troppo male e che non sembrano affatto pronti per una brusca
transizione all'economia di mercato... Eppure dai loro discorsi si
capisce che la liberta' manca proprio. Nonostante la loro tragica
situazione politica, non perdono occasione per prendere in giro Lo per
via di Berlusconi, le cui pagliacciate sono famose perfino qui. Lo
incassa rassegnato... Comunque i bielorussi sono molto comprensivi
riguardo al monopolio mediatico: del resto per loro e' ancora piu'
assoluto che da in Italia! Tale monopolio ha i suoi effetti e un
bielorusso mi dice che quando va a casa sua in un paesino fuori Minsk,
non riesce a comunicare con i suoi parenti perche' dice che parlano
due lingue diverse. Pare che essi credano alla panzana che la
bielorussa e' l'unica isola felice d'europa e, anzi, di tutto il
mondo. A me pare che lui sia convinto dell'esatto contrario!
Addirittura dice che stanno meglio i russi, visto che i loro
scienziati guadagnano proporzionatamente alla loro produzione
scientifica, mentre in bielorussia tutti guadagnano uguale, anche se
magari non fanno nulla dalla mattina alla sera. Lascio al lettore
immaginare cosa succede in Italia, ma penso che non ci voglia una
particolare perspicacia!! Ci sono, pero', parecchie antenne
satellitari sui tetti delle case migliori e un bielorusso conferma che
internet e' del tutto libero. Quindi non c'e' una censura
particolarmente attiva. In ogni caso internet ha una diffusione
talmente limitata che gli organizzatori della conferenza non si sono
neanche preoccupati di organizzare una connessione. Un vero
anacronismo visto che ormai in tutte le conferenze c'e' addirittura il
wireless nella sala di modo che la gente possa lavorare con il
portatile se il talk non e' interessante... In ogni caso il clima e'
molto cameratesco e Serghei Kilin, l'organizzatore (che prudentemente
evita ogni discorso politico) e' gentilissimo. Il giorno dopo sveglia
all'alba: non ci sono persiane e la camera da' dritta ad est! Lo ne
approfitta per finire il talk (AMEN! Con l'accento sulla e, come
direbbe mina) e per dare gli ultimi ritocchi.. La colazione e' al
22esimo piano e Lo si siede a tavola con un russo che decanta le
meraviglie della tecnologia russa, come gli aerei da combattimento
"migliori di quelli americani" e il mitragliatore kalashnikov che e'
un vero gioiellino! Dice che lui ha provato una di queste meraviglie
e dice che violano il principio di conservazione del momento (una
dichiarazione pesante quando fatta da un fisico!): ha un rinculo
trascurabile al punto che potrebbe utilizzarlo pure un bambino! Questo
ingenuo campanilismo farebbe ridere se non fosse che in africa il
kalashnikov viene usato dai bambini per davvero... Comunque non si fa
fatica a credere che il rinculo di un fucile mitragliatore e'
trascurabile per l'esimio collega: e' talmente ciccione che forse solo
un'esplosione nucleare a fusione potrebbe spostarlo di un
millimetro... La sua teoria e' che la russia ha perso il primato
scientifico solo perche' gli scienziati teorici se ne sono andati
tutti. Snocciolando improbabili statistiche, ci spiega che gli
scienziati militari (categoria alla quale evidentemente appartiene)
invece non hanno potuto e sono dovuti rimanere. Sara'! Il talk di Lo
va molto bene, per una volta e' riuscito a catturare l'attenzione del
pubblico che fa molte domande. Sara' stato l'involontario aiuto di Lu
che si e' prestata a fare da Alice (l'A della comunicazione tra A e B)
grazie ad una sua esilarante foto da lei spedita a Lo prima del suo
viaggio? Alla sera la cricca degli italiani snobba il tristissimo
ristorante dell'albergo (della cui cucina il fegato di Lo risente
ancora dopo due anni) e si avventura in citta'! Quali prelibatezze
riusciranno a scovare? Finalmente si trova un ristorante nella zona
"turistica". Ovviamente un italiano si dovrebbe guardare bene dal
mangiare in tali zone, ma qui il turismo e' pressoche' inesistente e
infatti si mangera' decentemente e a prezzi ragionevoli (10E). La cena
va comunque guadagnata con il sudore della fronte! I camerieri non
spiccicano una singola parola di inglese francese tedesco italiano!
Incuranti delle nostre giustificate rimostranze (il clima e' piu'
adatto allo yeti antartico che a noi abitanti dei caldi climi
mediterranei), ci fanno accomodare sul patio tra pinguini e orsi
bianchi. Fortunatamente il Marco Genovese ha lavorato in russia e sa
che bisogna prendere l'iniziativa altrimenti non succedera'
nulla... Quindi dopo aver scovato un tavolo libero all'interno,
raccattiamo le sedie del patio e ci trasferiamo all'interno. Il menu
rimane ostinatamente al di fuori della nostra portata. Nonostante la
conoscenza del cirillico, riusciamo a malapena a decifrare la zona dei
dessert, il resto e' "hic sunt leones". Alla fine, dopo un concitato
consulto con tutto lo staff del ristorante, la cameriera dalle unghie
di tigre riesce a mettere assieme un "chicken, fish, beef". Quindi
possiamo scegliere con un minimo di criterio... Lo tenta di farsi
portare un bel piatto di verdure indicando con un dito ad un tavolo
vicino. Purtroppo sbaglia la mira clamorosamente e, con grande gioia
di Paolo Mataloni che ne approfitta immediatamente, si vede recapitare
una birra invece della verdura! Alla fine si mangia bene e la
compagnia e' molto piacevole. Il giorno dopo assistiamo allo
spumeggiante talk di Karol Zyczkowski (un polacco di Cracovia con il
quale Lo ha discusso il giorno prima) e poi lui, Marco Genovese e Lo
partono alla volta di Nieztvisch. Pare sia una delle due uniche mete
turistiche di tutta la bielorussia. Lo aveva provato due anni prima ad
andarci in bus (ignorando le sgomente ammonizioni del suo amico
bielorusso, che alla fine gli aveva anche dato il suo numero di
cellulare "in caso di emergenza"). Quella volta non era riuscito
neanche ad uscire da Minsk: alla fermata dei bus nessuno parlava un
idioma comprensibile, l'orario era assolutamente illeggibile, e solo
grazie al pietoso intervento di un ragazzo anglofono era riuscito a
comprare il biglietto. Dunque, Lo vuole andare a Nieztvisch, sul
biglietto c'era un altro nome e sul bus ancora un altro, come Lo
scopre dopo aver girato tutta la stazione del bus senza trovare quello
giusto ne' un'anima pia che lo instradasse. Comunque era stato
divertente osservare la gente che andava e veniva da quei bus
cadenti-in-pezzi che sembrava avessero il cambio ateo: senza
l'opportuna bestemmia, la retromarcia non entra. Quest'anno ci si e'
organizzati diversamente. Dopo aver scoperto che e' praticamente
impossibile affittare un auto, si decide di affittare un taxi per
tutta la giornata! Prezzo 60euro, cioe' 20 a testa. Si parte in
allegria per la gita fuori porta, ma Karol ben presto inizia a parlare
di fisica scrivendo formule su un pezzo di carta sul traballante
sedile posteriore dello scassatissimo taxi. La (vuota) testa di Lo ben
presto fa da cassa di risonanza per un ferocissimo mal di
testa. Ciononostante il viaggio e' divertente. Karol e' una persona
molto spumeggiante e simpatica e si incarica di fare da capogita
traducendo i discorsi del tassista. A Nieztvisch (che era in origine
una citta' polacca) si trovera' a parlare polacco con qualcuno,
italiano e inglese con noi, russo con la barista. Alla fine entra in
tilt e inizia a ordinare al bar in italiano/inglese e a parlare
polacco/russo con Marco e Lo! Stupisce il fatto che a Nieztvisch
parla per dieci minuti con una persona incontrata per strada e subito
il discorso verte sulla politica. Che il clima popolare stia veramente
cambiando? Pare che nel 2007 la russia smettera' di fornire petrolio a
prezzi di favore. Secondo qualcuno, la crisi economica che certamente
seguira' sara' lo scossone che fara' drasticamente cambiare le
cose. Il castello di Nieztvisch (una delle due uniche costruzioni di
rilievo di tutta la bielorussia), si rivela un mezzo rudere non molto
interessante. E' molto piu' interessante girare per la cittadina per
vedere come e' fatta veramente la bielorussia. Il retaggio comunista
e' evidente, con le scritte propagandistiche, i busti di Lenin e le
bacheche pubbliche per gli avvisi. Le case sono condomini bassi e
distanziati, oppure villette di legno basse con l'orticello dietro e
il tetto in eternit (da noi vietatissimo in quanto
cancerogeno). Alcune casette fanno anche da negozio in cui si vende di
tutto. Entriamo in uno per chiedere indicazioni e, sotto
l'ordinatissimo bancone, sono in bella mostra pistoni guarnizioni da
testata cuscinetti a sfera spinterogeni e ingranaggi, ognuno con il
suo accuratissimo cartellino del prezzo scritto a mano. Deve essere un
negozio per meccanici! Lo vorrebbe comperare un paio di rotelle da
installare nella vuota zucca di sua sorella, ma deve soprassedere: non
ne hanno in titanio-vanadio e quindi durerebbero poco in
quell'ambiente ostile... Visitiamo un monastero, ma e' stato
convertito in un collegio per bimbi e ci facciamo cacciare via. C'e'
una chiesa cattolica con le foto del papa vecchio e molte scritte sono
ancora in polacco, retaggi di un passato polacco di questa
cittadina. Ci si ferma a mangiare ad un bar dove suscitiamo lo stupore
generale e tutto lo staff esce dalla cucina per vedere gli strani
stranieri. Grazie a Karol, stavolta si riesce a ordinare esattamente
quello che vogliamo e mangiamo addirittura un'insalata. Non essendoci
olio, questa viene condita con la panna (pare sia un costume comune da
queste parti). Le chiavi del bagno hanno uno strano portachiavi di
sughero e Lo sospetta che sia per ripescarlo dal gabinetto quando
qualche ubriaco ve lo fa cadere dentro! Speriamo non sia cosi', che
schifo! Il bar e' molto carino e si vede che la barista ci tiene molto
a mostrarsi elegante, anche se non trattiene i sorrisi ai nostri goffi
tentativi di comunicare.. Ben presto si torna verso
Minsk. L'autostrada e' gratuita per le auto con targa bielorussa, a
pagamento per gli stranieri. La campagna e' una distesa piana dove
fitti boschi (con cartelli con orsi e cosi assomiglianti a castori) si
alternano a campi e prati. Ogni tanto c'e' una fabbrica enorme con
grosse ciminiere. L'industria pesante pare sia ancora molto diffusa
qui, ma il tassista non ha la piu' pallida idea di cosa si tratti. Il
tassista non sa neanche la strada e sembra quasi sia la prima volta
che esca da minsk. Abbiamo dovuto noi comprare una carta stradale per
fargli da navigatore. A Minsk pianta un'inchiodata improvvisa a meta'
di un attraversamento pedonale: e' rosso e c'e' la polizia in
agguato. Un auto ci supera a destra bruciando il rosso e viene
immediatamente fermata. Quando ripartiamo, la paletta scatta anche per
noi. Il tassista impreca sottovoce, ma per fortuna la polizia vuole
solo il suo numero di telefono perche' faccia da testimone
all'infrazione dell'altro. La polizia e' talmente corrotta che c'e'
bisogno di un testimone ogni volta che fa una multa, oppure ha
talmente poco potere che senza testimone, niente multa? Mistero! Il
tassista e' eccitatissimo per il suo scampato pericolo e chiama
euforico tutti i suoi colleghi per telefono per raccontare la sua
avventura a lieto fine! In serata, tutti i conferenzieri vengono
caricati sullo scassatissimo bus dell'accademia delle scienze e
portati a vedere il balletto, una delle tradizioni piu' sentite della
bielorussia. La volta precedente, si era andati a vedere un balletto
moderno al teatro vecchio, ma stavolta si va a vedere un balletto
tradizionale nel teatro moderno (Romeo e Giulietta di Prokofief,
ispirato a Shakespeare). Questo teatro e' in centro alla piazza
principale e c'e' scritto sopra che e' il palazzo del
governo. L'organizzatore ci spiega che le riunioni del partito
comunista talvolta si tengono effettivamente in quel palazzo. Visto il
teatrino che ci fanno sorbire i nostri politici, una tale soluzione
sarebbe molto piu' appropriata in Italia... Il teatro e' enorme e
modernissimo. Notare che il teatro vecchio dove eravamo stati due anni
prima era anch'esso fastosissimo e spettacolare, ma i bagni erano
degli sporchi e arrugginiti cessi trasferiti direttamente dal reparto
operai di una accaieria. Lo, incuriosito, va subito a visitare i bagni
del teatro nuovo, ma stavolta sono pulitissimi, modernissimi e,
addirittura, profumati. Lo acquista il programma, sperando che sia
minimamente intelleggibile, ma con sua somma delusione questo si
rivela assolutamente indecifrabile. Qualcuno si e' preso la briga di
segnare a matita i nomi dei ballerini che eseguiranno la
rappresentazione di stasera: un russo gentile decifra che Romeo e
Mercuzio sono veri "accademici" del ballo, mentre Giulietta e' una
ballerina "normale". Il balletto inizia. Le scenografie sono
bellissime e i ballerini tantissimi. Sono veramente molto belli i
duelli degli spadaccini che si muovono a tempo di musica: del resto se
la scherma e' quasi un ballo, perche' non inserirla in un balletto
vero? All'intervallo Lo acquista la cartolina di Mercuzio da una
gentile signora con la bancarella nell'atrio. Al terzo atto, pero', il
gretto Lo ha un clamorosissimo colpo di sonno (tre ore di balletto
forse sono un pochino troppo per la sua atrofica sensibilita'
artistica) e si perde l'acme della tragedia: non dovevano morire tutti
tra pianti e lacrime?!? Gli applausi sono lunghi e scroscianti e una
timidissima bimbina porta dei fiori a Giulietta. Pare che il migliore
sia stato Mercuzio a cui spettano vere e proprie ovazioni. Dopo si va
a cena ad un ristorante talmente turistico che il menu e' tradotto
anche in inglese e addirittura i camerieri sono
anglofoni. Ciononostante, anche stasera si mangia bene, anche se Lo a
questo punto ucciderebbe per un piatto di pastasciutta o una pizza. Il
giorno dopo, Lo salta clamorosamente la sessione pomeridiana e va a
farsi un giro per la citta'. Sono buffi i grandi magazzini GUM. E' un
normale palazzone con fastosi interni in marmo dentro cui sono state
messe delle bancarelle (anche sugli scaloni). Si vende di tutto: dalle
matite, al pane, alle matrioske, alle piante, agli elettrodomestici
philips. Ci sono pure le bancarelle con alcune suorine che vendono il
miele, le candele, i rosari, le croci, ecc. Lo si studia i binocoli e
i visori a infrarosso, ma non ne capisce nulla e alla fine lascia
perdere e si limita a comprarsi un po' di CD e un film. Nonostante la
dicitura "angliska", scoprira' solo dopo che la colonna sonora e' solo
in russo e in francese con sottotitoli esclusivamente in cirillico!
Prova anche ad entrare nel museo cittadino facendo finta di non capire
che e' chiuso, ma alla fine deve cedere, anche perche' la guardia e'
gentilissima e chiama a raccolta una mezza dozzina di colleghi nel
disperato tentativo di trovare qualcuno che conosca la parola "domani"
per poter spiegare che domani e' aperto. Alla sera e' la volta della
cena sociale del congresso. Rispetto alla volta precedente c'e' un po'
piu' cibo e un po' meno alcol. Questo e' relativo, naturalmente,
perche' le bottiglie di vino cognac e vodka non mancano certo! I
camerieri si affannano a riempire i bicchieri anche quando sono ancora
mezzo pieni, con grande sgomento del buongustaio Francesco Cataliotti!
Infatti, non sono affatto attenti, e allegramente versano dell'aspro
vino sudafricano in un bicchiere mezzo pieno di dolce vino
californiano. Tutto sommato non importa molto a noi italiani perche'
entrambi i vini sono piuttosto cattivi, e neanche ai russi, perche'
l'importante e' bere!! Il vino durera' solo fino agli antipasti,
perche' con l'arrivo della prima portata (salsiccia e patate), non
solo scompaiono dai tavoli le bottiglie, ma anche i bicchieri da
vino. Rimangono solo i bicchierini da superalcolico che i camerieri si
affannano a riempire a raso non appena incautamente gliene si lascia
l'opportunita'. Come se cio' non bastasse a scaldare gli animi,
arrivano un folto gruppo di ballerini vestiti da cosacchi. Fanno un
miscuglio di musica e danze che vanno dalla danza orientale alla danza
del ventre alla musica napoletana. Una tremenda cacofonia, ma
l'allegria dei ballerini e' contagiosa e presto molti seri e distinti
conferenzieri (in primis il buon Serghei) vengono trascinati dai loro
posti e si mettono a danzare. Tra l'alcol e la danza del ventre, ogni
discorso di fisica viene presto a cadere e si passa rapidamente alle
barzellette e alle citazioni dei film di sergio leone. Le macchine
fotografiche dei conferenzieri giapponesi scattano foto
compremettentissime di vari importanti personaggi, ma si spera che
queste finiscano innocuamente in estremo oriente... Il cibo non e'
proprio all'altezza, ma c'e' molta verdura e frutta (MIRAGGIO!!!) Si
va a letto tardissimo e intronatissimi. La teoria di Lo, secondo cui
la vodka buona va giu' come acqua e colpisce a tradimento solo 15
minuti dopo, riceve l'ennesima conferma sperimentale. Il mattino dopo
alle 6 parte a volume fortissimo il segnale orario seguito da marcette
propagandistiche bielorusse. La simpatica signora delle pulizie ha
lasciato accesa la filodiffusione con grande gioia di Lo, che per
festeggiare vorrebbe buttare l'impianto dalla finestra (siamo al
14esimo piano). Comunque il primo speaker della sessione e' Pawel
Horodeski e non si puo' perdere. Poco piu' tardi si parte verso
l'aereoporto con uno scassatissimo pulmino guidato dal sosia di Moby
che si districa professionalmente nel rado traffico dell'autostrada,
costituito da tir polacchi diretti a Mosca e da enormi trattori
diretti a qualche campo. In aereoporto c'e' giusto il tempo di fare un
salto all'ufficio postale ad imbucare la cartolina per moster e ad un
negozietto a spendere gli ultimi rubli. Arrivederci belarus!