Colle del Lys 31 Ottobre 2005.

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Lu ha qualche rarissimo giorno di vacanza (strano, per la strega che e', uno penserebbe sia impegnatissima ad Halloween). E' un bel po' che chiede a Lo di essere portata in cima al monte Rosa. Lo le ha ripetuto alla nausea che non e' la stagione adatta, ma Lu e' imperterrita... Man mano che si avvicina la data fatidica, si vede che effettivamente una rara combinazione di eventi metereologici (caldo e niente nevicate) permetterebbero la salita. Che Lu sia veramente una strega? Lo cerca di convincerla a piu' miti consigli (per esempio il Gran Paradiso), ma lei e' irremovibile. Si parte dunque la mattina di domenica con una giornata radiosa. Appena fuori dalla macchina, l'entusiasmo e' incontenibile e Lu non si trattiene dallo scattare un paio di migliaia di foto ad un povero larice impettito che non aveva mai generato cosi' tanta informazione digitale prima d'ora. Effettivamente l'effetto cromatico e' notevole: il giallo dei larici, il verde dell'erba e l'intenso blu del cielo. Ci incamminiamo di buona lena verso il rifugio Mantova, dove il piano e' di dormire quella notte. La salita e' lunga (circa 1800m. di dislivello), ma Lu parte di gran carriera e Lo arranca dietro. A soli 2800m di quota si incontra la prima neve... Peccato: speravamo di arrivare un po' piu' su, ma siamo fortunati: e' passato qualcuno e la traccia porta. Vittoria! Passato il passo (e cos'altro avremmo dovuto fare con un passo?), si inizia a vedere il rifugio Mantova! Per fortuna, quando Lo iniziava gia' a disperarsi, si incontra il ruscello dove c'era in programma di riempire le borraccie (al rifugio l'acqua arriva solo d'estate con l'elicottero!). Ci si ferma a rilassarci e a sgranocchiare qualcosa. Lo si gode il ritmo rilassato della gita, ben diverso rispetto a quello a cui e' abituato. Lu si gode il sole e il gorgogliante ruscello. Ripartiti con gli zaini ancora piu' carichi (!), incontriamo un signore che scende (l'unica persona vista in tutta la giornata), che ci consiglia di andare a dormire allo Gnifetti, che e' pochi metri piu' su del Mantova, ma ha la cucina a gas ed e' piu' carino. A pochi metri dal Mantova, Lu inizia ad accusare il colpo. A sentire lei, avrebbe lo stomaco annodato con doppia gassa e l'intestino arrotolato intorno al collo. Il passo rallenta vistosamente. Non e' un problema, ormai siamo arrivati, ma Lu approfitta del santo Lo e molla lo zaino proseguendo senza: "tornerai a prendermelo, vero?" con uno dei rarissimi momenti di (fintissimo) affetto! Si arriva alla fantastica piattaforma di legno del Mantova e ci si svacca al sole: c'e' poco vento e si sta proprio bene. Naturalmente Lo deve andare a recuperare lo zaino, ma e' questione di poco. Lu decide di farsi un pisolo per farsi passare il mal di pancia, e per togliersi dai piedi Lo, lo manda a farsi un giro fino al rifugio Gnifetti: e' solo 200m piu' su. Lo parte di gran carriera, ma subito rimane bloccato: la scala a pioli per arrivare al rifugio e' stata rimossa. Si cimenta in una semplice arrampicata e attrezza una rapida doppia per recuperare Lu a moulinette. Il rifugio e' completamente vuoto ed e' spettacolare cosi'. Lo e' abituato a vederlo brulicante di persone!! Molla lo zaino e torna di corsa a recuperare Lu, che, dopo il pisolo, si e' ripresa alla grande. Si riparte per lo Gnifetti, che e' piu' promettente, se non altro perche' Lo ci ha lasciato lo zaino e non ha nessuna voglia di andare su e giu' di nuovo! Lu scala senza problemi con gli scarponi da ghiaccio imprestateli da Enrica e in men che non si dica siamo entrambi al rifugio. E' bellissimo. Nuovamente la macchina foto di Lu si mette a generare megabytes. Lo nel frattempo si fa passare la crisi ipoglicemica che gli e' presa a forza di andare su e giu' e si diverte con il GPS. Come mai segna una quota diversa dalle cartine? Si propende per dichiarare piu' affidabile il GPS, rispetto alle pessime cartine dell'IGC. Ben presto iniziamo la cena: mega gavettata di tortellini al tradizionale ragu' in scatola. Non ci si vede piu' per la fame! Meno male che abbiamo sufficienti provviste per una spedizione di un mese in antartide. I tortellini sono fantastici e in breve la gavetta e' ripulita. Si esce un'ultima volta a fare pipi' e si approfitta per godersi lo splendido tramonto sulle alpi da quota 3600. Lu non riesce a fare pipi' per la paura di rotolare giu'! Ci mettiamo a letto con una discreta mappazza sullo stomaco. Sono solo le 7, ma purtroppo le previsioni parlano chiaro: la sera dopo arrivera' il cattivo tempo e quindi, se non vogliamo fare tutto di corsa, bisognera' partire molto presto. Lo, padrone della tecnologia, si incarica di puntare la sveglia. Naturalmente sbaglia clamorosamente e punta la sveglia dell'orologio alle 5:00 del pomeriggio e quella del cellulare alle 4:00 invece che alle 5:00! Fantastico, vale anche per lui la massima che la moglie di Seth gli ha attaccato: "tu progetti la tecnologia del futuro e non sai usare quella del presente!!!" In brevissimo tempo Lu ronfa come un ghiro sugli scomodi tavolacci che vorrebbero passare per letti del locale invernale del rifugio. Le coperte, pero', sono caldissime e, dopo un tale piattazzo di tortellini, si dormirebbe anche su un letto di chiodi. Lo si diletta a riparare la sua antichissima pila frontale che misteriosamente non ne vuole sapere di andare. Vittoria, era solo un contatto piegato, anche lui puo' dormire. A mezzanotte Lu sveglia delicatamente Lo quasi ribaltandogli il letto per terra: povera, ha un mal di testa allucinante e non riesce piu' a dormire. Se continua cosi', la prossima gita si fara' al santuario di Pompei dalla madonna dei mille dolori. Naturalmente lei possiede una serie completa di medicine che le permetterebbero di allestire un ospedale da campo con potenzialita' di operazioni a cuore aperto e quindi si mangia qualche intruglio e risprofonda nel sonno profondo. Alle 4, la sveglia parte come un martello pneumatico, e i nostri eroi si svegliano rintronatissimi. Infatti, si scoprira' che sono le 4 (e non le 5) solo quando la colazione e' ormai finita e siamo gia' pronti a partire... L'entusiasmo e' alle stelle: Lu e' guarita e dice: si va! Lo le ricorda alla nausea che la strada e' ancora molto lunga se vogliamo essere a Gressoney in serata, ma il contagioso entusiasmo di Lu e' incrollabile. Si fa colazione con te' e biscotti e in breve si parte. In teoria ci si dovrebbe legare e dovrebbe andare avanti Lu, visto che se cadesse in un buco, Lo la saprebbe tirare fuori, mentre il viceversa non e' vero.. Lu e' pero' molto a disagio a camminare al buio, e quindi parte Lo: se dovesse cadere in un buco, al limite lei tagliera' la corda!!! Per fortuna non ci sono buchi (aveva controllato Lo il pomeriggio precedente). Non fa (troppo) freddo e per fortuna non c'e' vento. Altra fortuna: qualcuno e' passato di recente e la poca neve e' gia' battuta. Action! La camminata sul ghiacciaio procede sotto una volta stellata incredibile. Nessun palazzo puo' osare chiedere un soffitto cosi' bello! Lu vede una stella cadente, ma evidentemente non esprime desideri e quindi Lo puo' procedere tutto di un pezzo. In breve inizia la prima rampa e Lu si lamenta della sua verticalita'. Lo cerca di consolarla dicendo che in breve avrebbe mollato un po' e lei capisce che fra poco ci sarebbe stata una scala mobile o qualcosa del genere. Quando la salita continua, Lo viene ripetutamente anatemizzato. E' chiaro che Lu e' un po' in difficolta' per la lunga salita del giorno prima, per la quota (ormai abbiamo superato i 4000) e per il fatto che ha passato tutta l'estate su una sedia o su un'automobile! Comunque, Lu non si perde d'animo e ce la mette tutta. Vuole almeno arrivare al colle del Lys. Anche Lo decide che ne vale la pena, visto che nel frattempo sorgera' il sole e visto che dal colle del Lys si potra' vedere il monte Cervino, tanto caro a Lu. C'e' da dire che Lu non ha minimamente sofferto la quota durante tutta la gita, pur essendo lei una creatura prettamente marina! Infatti, dopo ripetute pause, si arriva alfine al colle del Lys, 4250m. La capanna Margherita (nostra destinazione originaria) e' li' che ammicca beffarda, all'apparenza molto vicina, ma in realta' ben al di fuori della nostra portata. Lu si riprende un attimo e si gode il fantastico panorama del sole che piano piano sorge sul ghiacciaio a partire dalla punta del Lyskam alla nostra sinistra. Il Cervino si vede appena e, sorprendentemente, non e' molto coperto di nubi! Lo spettacolo e' meraviglioso, ma ben presto bisogna iniziare a scendere, a stare fermi fa un po' freddo ai piedi, che ormai sono a temperatura da surgelatore a quattro stelle. Si scende rapidamente, e, ora che e' sorto il sole, si puo' ammirare il panorama del ghiacciaio, dei seracchi e della meravigliosa cresta del Lyskam. Al rifugio (sono solo le 9!), Lu si rimette a letto e Lo si rilassa. A questo punto non c'e' piu' fretta di andare giu', abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Dopo un po' di riposo e di pacchi di biscotti, si riparte verso valle. Ora la corda va usata per una discesa in corda doppia che mette un pochino in difficolta' Lu: forse e' necessario un ripassino?! Comunque in breve siamo nuovamente con i piedi per terra e si riparte. Lo si stupisce della grinta di Lu. Ogni volta che si riposa un attimo, riparte come se niente fosse. Quella sera, alla macchina, addirittura vorrebbe ripartire da capo! Lo vorrebbe svelare il suo bluff fingendo di aver dimenticato le chiavi della macchina al rifugio, ma avra' pieta'!! In breve siamo al Mantova e poi giu'. Arrivati al ruscello, nuova pausa pranzo! Si sta proprio bene anche oggi, ma il cielo e' un po' meno limpido: e' chiaro che sono le propaggini della perturbazione in arrivo. Infatti, poco sotto il passo, iniziano ad arrivare le nuvole. A quota alpeggio, Lu si diverte a fotografare le piantine mangiucchiate dalle mucche: chissa' quali contorte teorie sul confronto tra pascoli alpini e appenninici (la sua area di studio a Camerino) sta creando! Arrivati al sentiero principale, Lu parte a razzo incurante del dolore ai piedi (non solo suoi, ma soprattutto di Lo!). Il suo stupore nei confronti di Lo (che pochi mesi prima in un giorno di exploit malatissimo era andato da Gressoney fino alla capanna Margherita e ritorno in giornata) e' alle stelle. Dopo aver superato numerose comitive di sorpresi turisti siamo di nuovo alla macchina. Quota GPS 1825! Gita fantastica: Lu e' soddisfattissima e si fa promettere che si tornera' presto in quota.